La tecnologia R.E.A.C. (Radio Electric Asymmetric Conveyer) per uso terapeutico è una tecnologia ideata dai medici ricercatori Salvatore Rinaldi e Vania Fontani e brevettata a livello internazionale.
Il C.R.M. (Convogliatore di Radianza Modulante) è un’apparecchiatura elettromedicale certificata che sfrutta la tecnologia REAC per interagire con le cellule del corpo.
La REAC-CRM Terapia è sicura, indolore, non invasiva, priva di effetti collaterali, e non richiede l’uso di farmaci. Il suo obiettivo è di ottimizzare il controllo che il sistema nervoso centrale esercita su tutte le funzioni dei diversi organi del nostro corpo, correggendo le disfunzioni causate da fattori di stress ambientali, emotivi, fisici o patologici.
La salute è il risultato di una buona organizzazione del Sistema Nervoso.
Il Sistema Nervoso Centrale, attraverso il Sistema Nervoso Autonomo e Periferico, controlla in maniera estremamente precisa ogni funzione organica.
Senza che ce ne accorgiamo, i meccanismi di controllo nervoso regolano la nostra respirazione, la digestione, la pressione sanguigna, la temperatura, ed ogni altra funzione vitale, in base a quanto è richiesto dalle circostanze, che continuamente variano. Il cervello è come un supercomputer che “guida” la macchina-corpo in maniera pressoché perfetta, mantenendola in salute e in efficienza.
Ma anche la macchina più sofisticata può andare incontro a sovraccarichi ed avarie di funzionamento, che immediatamente si traducono in malfunzionamenti degli organi.
La malattia può essere quindi vista come il risultato di una disorganizzazione del controllo nervoso. Un organo infatti non può ammalarsi se il suo sistema di controllo neurologico è perfettamente integro e libero da interferenze.
Come può accadere che il Sistema Nervoso si disorganizzi?
Il nostro Sistema Nervoso è strutturato per far fronte normalmente ad una grande varietà di stimoli esterni, senza che questi creino danno. Riesce a far questo tramite degli “aggiustamenti” perfettamente proporzionati alla intensità e qualità dello stimolo, con l’intento di mantenere stabili le condizioni dell’organismo.
È un lavoro continuo e incessante, che avviene in modo automatico, che ce ne accorgiamo o no, e normalmente ottiene successo. Per esempio, di continuo ci adattiamo ai cambiamenti di temperatura o di livello sonoro, ci adattiamo al contatto con sostanze chimiche, agli agenti microbici, ai quotidiani eventi della vita di relazione ed altro ancora, e tutto questo contemporaneamente, senza che tutto ciò ci faccia star male. La vita è un continuo adattamento ai cambiamenti.
Allora quando sorgono i problemi?
Quando gli stimoli sono troppo intensi o prolungati nel tempo, o quando si sommano fra loro può accadere che si superino le capacità di adattamento dell’organismo. Sollecitazioni anche piccole ma continue sbilanciano i sistemi di autoregolazione al pari di un grosso trauma.
A questo punto il Sistema Nervoso non è più in condizione di rispondere correttamente ed è costretto a mettere in atto degli “aggiustamenti” di emergenza che, seppur finalizzati a garantire la sopravvivenza, per l’organismo risultano scorretti e anomali: diventano così essi stessi causa di disturbi su organi e apparati.Alcune sollecitazioni, se sono troppo intensi o perduranti nel tempo, oppure se intervengono su un organismo già al limite delle capacità di compenso, non vengono rielaborate adeguatamente dal Sistema Nervoso Centrale. Rimangono quindi “in memoria” come problemi irrisolti. Con il tempo, altre “memorie disturbanti” si aggiungono alle prime, sommandosi e assorbendo la residua e sempre più limitata capacità di adattamento dell’organismo. Finché non si supera il limite di resistenza, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Si paga allora il conto di tutta una storia di stress biologici accumulati e stratificati durante l’esistenza. L’auto-organizzazione viene meno. L’organismo reagisce male all’ambiente, non riesce più a regolarsi in maniera ottimale. Scattano i programmi di emergenza. Inizia ciò che chiamiamo malattia.
Perché non bastano le cure usuali?
Quasi tutte le terapie usualmente adoperate (farmaci, chirurgia, ecc.) agiscono con l’intento di sopprimere i sintomi della malattia, lavorano cioè sugli effetti finali della catena adattativa che, come abbiamo visto, parte dal Sistema Nervoso. I risultati, seppur brillanti sul momento, sono deludenti nel corso del tempo, perché i problemi restano gli stessi. Per giunta l’organismo, lungi dal guarire, deve anche adattarsi ulteriormente agli insulti chimici dei farmaci, con ulteriore compromissione della salute e della qualità di vita.
Ne risulta un blocco della capacità di guarigione. La maggioranza delle cure convenzionali non tengono conto della vera origine del disturbo, cioè del non riconoscimento da parte del Sistema Nervoso degli squilibri in atto.
E allora cosa si può fare?
Una soluzione efficace sarebbe quella di indurre il Sistema Nervoso a riconoscere gli squilibri che si sono creati nel tempo, a rielaborarli, e quindi correggerli.
Questo è oggi possibile con la REAC-CRM Terapia, una tecnologia all’avanguardia la cui finalità è quella di evidenziare al Sistema Nervoso le situazioni adattative disfunzionali che si sono venute a creare nel tempo nell’intero organismo.
In altre parole, la REAC-CRM Terapia ripresenta al Sistema Nervoso la condizione globale dell’organismo, incluse le condizioni anomale ed errate, al fine di indurlo alla autocorrezione e alla ripresa del miglior controllo neurologico, sia a livello psichico che fisico.
Ad oggi non esiste nessuna altra forma di terapia farmacologica o di altro tipo in grado di fare tutto ciò. Gli effetti della tecnologia REAC (utilizzata da più di 30 anni) sono ampiamente dimostrati e documentati in numerosi lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali indicizzate su PubMed.
Per maggiori informazioni su nuovi protocolli e aggiornamenti degli apparecchi elettromedicali visitare il sito I.R.F. (Istituto Rinaldi Fontani).
La prima visita dura dai 45 ai 60 minuti e al termine eseguo un primo trattamento in un solo punto auricolare per osservare le prime reazioni.
Il primo ciclo terapeutico generalmente prosegue con 18 trattamenti di pochi minuti ciascuno. Si possono eseguire anche più trattamenti al giorno, l’importante è che tra essi passi un intervallo di circa 60 minuti. La terapia si può ripetere nei mesi e negli anni successivi utilizzando i protocolli più idonei.