Negli ultimi 10 anni si è molto parlato di Carico Glicemico, un parametro che perfeziona il concetto di variazione della glicemia. Per calcolare il Carico Glicemico di un alimento occorre conoscere l’IG e il contenuto di Carboidrati dell’alimento. Per elaborare le tabelle che indicano questa nuova scala di valori si analizzano i grammi di carboidrati contenuti in 100 gr di prodotto e si divide il risultato per 100. IG x CHO in 100 gr / 100
In questo modo si prevede meglio la variazione glicemica con alcuni alimenti. Il CG valutando la “densità” di carboidrati, fornisce una misura più attendibile di quanto l’alimento in questione (ogni 100 gr) farà variare la glicemia e la risposta insulinica correlata.
Tanto per essere più chiari, le carote hanno un IG alto, anche 90 (su una base standard pane=100), ma, visto che il contenuto di carboidrati delle carote è basso, per provocare uno sbalzo glicemico ne occorre mangiare un elevato quantitativo. Il loro CG risulta basso.
Molte indicazioni dietetiche tra le più diffuse si basano essenzialmente sul controllo della glicemia selezionando qualità e quantità degli alimenti basandosi sia su IG che CG.
Ma questi calcoli non bastano per arrivare alla verità sulla buona alimentazione…