L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’ha così definita: “L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che, in soggetti predisposti, determina sintomi di solito associati ad ampi e variabili restringimenti dei bronchi al passaggio dell’aria a causa di una esagerata reattività delle vie aeree, che spesso si risolvono sia spontaneamente che in seguito a trattamento farmacologico”.
L’asma bronchiale è una sindrome disventilatoria ostruttiva variabile nel tempo e reversibile dopo idonea terapia, associata ad uno stato di iperreattività bronchiale svelabile con i test di broncostimolazione.
Per porre diagnosi di asma occorrono:
- Raccolta accurata della storia clinica del paziente
- PFR (Prove di Funzionalità Respiratoria)
- Test di broncoprovocazione e broncodilatazione
- Prove allergometriche
- Rx torace
- Indagini complementari (Rx cranio, reflusso gastroesofageo, visita cardiologia)
Nell’asmatico l’ostruzione bronchiale si manifesta come riduzione dei flussi espiratori: PEF (picco di flusso espiratorio), FEV1 (flusso massimo espirato nel primo secondo) e FEF25-75% (flusso espiratorio forzato medio). L’ostruzione delle piccole vie aeree, ben correlata con la misura del FEF25-75%, è espressione di uno stato di infiammazione cronica asintomatica e viene in buona parte dei casi rilevata occasionalmente. In altri casi è paucisintomatica e di conseguenza sottovalutata, non diagnosticata, e quindi non trattata in maniera adeguata.
Sono da considerare asmatici i soggetti che presentano ostruzione anche delle sole piccole vie aeree, reversibilità pronta dopo somministrazione di b2 agonista o reversibilità lenta dopo un ciclo di steroidi, e iperreattività bronchiale da infiammazione cronica delle vie aeree. Questa condizione è determinata dalla somma di fattori di rischio ereditari (predisposizione genetica), acquisiti (ambientali) e scatenanti (infezioni respiratorie, attività fisica ed iperventilazione, ecc.).
Mentre le crisi asmatiche sono reversibili, l’infiammazione bronchiale persiste anche al di fuori della crisi. L’asma quindi deve essere curata continuativamente, anche per anni o per tutta la vita.
In soggetti predisposti l’esercizio fisico può indurre crisi broncospastiche con difficoltà respiratoria e/o tosse secca, definita broncospasmo indotto da esercizio fisico (BIEF). Perché questa condizione si verifichi è necessario che il lavoro muscolare sia caratterizzato da impegno aerobico continuo, intensità almeno submassimale, durata sufficiente (6-8 minuti).